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Mentre Morivo puntata #28 – La Morte di Lauria Bible e Ashley Freeman

“…mio padre era solito dire che la ragione per vivere era essere pronti a restar morti molto a lungo”. Questo fa dire alla protagonista William Faulkner, nel suo romanzo “Mentre Morivo”. Le storie di questo podcast – contrariamente al titolo – non sono letteratura. Sono le vite rumorose, colorate, scompigliate, ordinarie e straordinarie di tante donne. Donne uccise a cui non è stata fatta giustizia, almeno fino ad oggi. Ve le racconto io, Marica Esposito, in questa terza stagione, con l’editing di Stefano DM, in collaborazione con Spreaker Prime.

MENTRE MORIVO è un podcast scritto e narrato da Marica Esposito con l’editing di Stefano DM.

Trascrizione del Podcast

Se pensiamo a un luogo sicuro ci immaginiamo di certo una piccola cittadina, una di quelle in cui tutti si conoscono, le facce sono familiari e le abitudini vengono scandite giorno dopo giorno tutte uguali. Eppure il male si annida ovunque, per questo veniamo smentiti ogni volta che questi posti, quelli in cui non succede mai nulla, diventano lo scenario principale di un caso di cronaca nera, come nella storia di oggi. La storia di Ashley Freeman e Lauria Bible.

Siamo a Welch, un piccolo comune agricolo dello Stato dell’Oklahoma, a nord della contea di Craig. Seicento abitanti che se non si conoscono tutti, si sono quantomeno incrociati almeno una volta per strada o in un negozio. Una manciata di casa nel mezzo di un’area rurale dove, nel 1999 abita anche Lauria Bible. Lauria ha 16 anni appena, si allena nel gruppo delle cheerleader della sua scuola, ma soprattutto: vive quasi in simbiosi con la sua migliore amica, Ashley Freeman, che invece è un’abile giocatrice di basket e stella promettente della squadra locale. Le due si sono conosciute all’asilo e hanno vissuto tutte le tappe più importanti delle loro giovani vite insieme. Anche oggi, il 29 dicembre 1999 non fa eccezione: Ashley compie 16 anni, a breve potrà guidare e ovviamente Lauria non vede l’ora di festeggiare il compleanno con lei.

Nel pomeriggio, quindi, chiede il permesso ai genitori di andare a dormire a casa dell’amica: le scuole sono chiuse, non ha tanti compiti da fare, e in fondo Jay e Lorene Bible conoscono benissimo Ashley e la sua famiglia. Vivono poco fuori Welch, in una casa su ruote, parcheggiata a ridosso di un grande campo. Lauria saluta il padre, gli dice che gli vuole bene e che si sarebbero visti il giorno dopo entro mezzogiorno. Il progetto è semplice: guardare la tv, mangiare una pizza e un po’ di gelato e poi chiacchierare fino ad addormentarsi. Eppure, il 30 dicembre 1999 a casa dei Bible arriva solo una terribile notizia.

Intorno alle 5 del mattino dalla statale si vede in lontananza un’alta colonna di fumo: certo, sono terreni agricoli e non è difficile che qualche capanno pieno di fieno prenda fuoco, niente di preoccupante di solito, ma i due agricoltori che notano la cosa decidono comunque di avvisare la polizia. I primi ad arrivare sono i vigili del fuoco: la casa della famiglia Freeman è già praticamente cenere. In casa ci sarebbero dovute essere quattro persone, Lauria ed Ashley, naturalmente, e poi i suoi genitori: Kathy e Danny. Le fiamme vengono spente il più velocemente possibile e i sospetti dei soccorritori diventano quasi subito certezza: il primo corpo ad essere ritrovato è quello di una donna adulta, si pensa immediatamente alla mamma di Ashley ma si dispone comunque dell’autopsia per cercare di capire cosa abbia scatenato l’incendio.

I poliziotti incaricati setacciano le macerie e i dintorni: non c’è traccia delle due ragazze, né del padre di Ashley, quindi diramano immediatamente un ordine di cattura. La prima ipotesi è che l’uomo abbia voluto inscenare la morte della moglie per poi fuggire rapendo sua figlia e l’amica. Ma per andare dove? Le auto sono tutte ancora parcheggiate nel vialetto, quanto possono essersi spinti lontano, a piedi?

Intanto Jay e Lorene, i genitori di Lauria, arrivano sulla scena: sono sconvolti e iniziano a cercare anche loro tra le macerie qualche indizio utile: visti i primi sospetti, infatti, si dà l’autorizzazione allo sgombero senza cordonare quello che resta della casa. E in effetti il 31 dicembre qualcosa trovano: la borsa di Laurie è intatta, con all’interno soldi e documenti, ma soprattutto fanno una scoperta agghiacciante: un corpo maschile, anche questo danneggiato dalle fiamme, ma c’è un dettaglio che salta all’occhio: gli manca la parte di testa dalla mandibola in su. Se quello è Danny, qualcuno gli ha sparato, e allora cos’è successo? E dove sono finite Ashley e Lauria?

Il motivo per cui fin da subito le indagini si sono concentrate sull’uomo è semplice e bisogna fare un passo indietro solo di qualche mese: nel gennaio 1999 il fratello di Ashley, Shane, ruba un furgone e si dà alla fuga per qualche giorno, viene segnalato come soggetto armato e pericoloso, ma ha solo 17 anni. Quando la polizia lo trova è parcheggiato ai lati di una strada secondaria, non è chiaro cosa succede a questo punto, ma uno dei militari armati gli spara e il ragazzo muore. Anche se viene dichiarata legittima difesa la famiglia Freeman decide di fare causa al dipartimento e da quel momento, secondo alcuni, i rapporti con lo sceriffo si incrinano e volano insulti e minacce.

Quando, dopo l’incendio, la storia viene fuori il dipartimento dello sceriffo di Craig County decide spontaneamente di lasciare il caso alla polizia dello Stato di Oklahoma e di sottoporsi ai test del poligrafo: tutti i possibili sospettati all’interno del dipartimento accettano e si dichiarano estranei alla vicenda. Il test dà loro ragione, e intanto arrivano anche i risultati delle autopsie: come si era immaginato Danny e Kathy non sono morti nell’incendio, qualcuno gli ha sparato. La donna è stata colpita di schiena, nei pressi della camera da letto, l’uomo è stato invece sparato al viso in una chiara esecuzione. Dalla casa non mancano soldi né oggetti di valore: se la polizia non c’entra e non è stata una rapina qualcos’altro deve essere successo. Le ipotesi che gli inquirenti a questo punto ritengono più attendibili sono due:

una riguarda Ashley, secondo la polizia non andava d’accordo con il padre e il rapporto si era incrinato ancora di più dopo la morte del fratello. La ragazza avrebbe quindi sparato ai genitori e poi sarebbe fuggita insieme all’amica, in questo caso non sarebbe stato difficile trovarle, perché senza soldi e senza auto.

La seconda ha invece a che fare con Danny stesso: l’uomo ha la reputazione di essere aggressivo e iracondo, in più era già finito in carcere per spaccio di droga. Forse un accordo era andato male e qualcuno gliel’aveva fatta pagare uccidendolo insieme alla moglie e rapendo le ragazze. Le ricerche iniziano, i genitori di Lauria tappezzano i paesi vicini con le foto delle due, e offrono anche una ricompensa di 50mila dollari per chiunque abbia informazioni utili al ritrovamento.

Purtroppo il caso arriva quasi subito a un vicolo cieco. Poi, direttamente dal braccio della morte, Tommy Lynn Sells si autoaccusa dell’omicidio delle due ragazze e promette di portare gli investigatori sul luogo dove ha accultato i corpi. L’uomo viene arrestato per aver ucciso una ragazza di 13 anni, Kayleen Harris, solo il giorno dopo l’incendio a casa Freeman. Tommy Lynn, riconosciuto dall’amica della vittima che aveva cercato di violentare e poi sgozzare, confessa altri episodi dello stesso genere, e in tutto è sospettato di circa 70 omicidi. L’uomo aveva passato gli ultimi decenni a spostarsi in giro per gli Stati Uniti, molestando e uccidendo bambine e giovani donne, finché non era poi stato condannato a morte proprio nei primi anni del 2000. Quando effettivamente viene portato nelle campagne intorno a Welch per ritrovare i corpi di Ashley e Lauria le sue parole si rivelano solo bugie, viene quindi riportato in carcere e giustiziato il 4 aprile 2014 all’età di 49 anni.

Poi è la volta di un altro pregiudicato: Jeremy Jones, in carcere sospettato di aver ucciso oltre 20 donne tra il ’92 e il 2004, chiede di parlare con la polizia perché vuole dire la verità sul caso Freeman. Confessa di aver ucciso lui Danny e Kathy a causa di una partita di droga andata male, quindi di aver rapito Ashley e Lauria e averle portate con sé fino in Kansas. Dopo averle violentate per giorni le avrebbe abbandonate in una vecchia miniera. Anche questa confessione risulta però inventata, nella miniera non c’è nulla, e lui vuole semplicemente ricevere qualche benefit in carcere in cambio di una collaborazione. Ad oggi aspetta ancora che la sua condanna a morte venga eseguita dallo Stato dell’Alabama. Nel frattempo, nel 2010, i parenti di Ashley dichiarano ufficialmente la morte della ragazza, ma insieme ai genitori di Lauria rimangono comunque determinati a scoprire la verità sulla loro tragica fine.

La svolta nel caso arriva finalmente nel 2017, quando le indagini vengono riaperte, stavolta di nuovo dalla Contea di Craig. Riesaminando i vecchi scatoloni con le poche prove rivenute sulla scena, a uno dei investigatori balza all’occhio un oggetto: è una tessera assicurativa che non porta il cognome di nessuna delle vittime. Il documento era già stato preso in considerazione nel 2000: era venuto fuori, infatti, che la donna intestataria della tessera conviveva con un tale Phil Welch, un piccolo criminale che era solito malmenare le donne che frequentava, e che andava in giro con un’auto specifica che subito dopo l’incendio a casa Freeman era stata nascosta in un garage, poi venduto come lotto di recupero. Quando l’investigatore era riuscito a ispezionare la vettura ci aveva trovato dentro dei vestiti che potevano appartenere a Lauria ed Ashley. Gli indizi, tuttavia, erano stati considerati deboli per aprire una formale accusa, quindi la polizia aveva lasciato perdere.

Ma nel 2018 la donna testimonia sotto giuramento delle novità che si rivelano poi fondamentali per l’indagine: all’epoca, racconta, ha sentito discutere Phil con altri due uomini, Ronnie Busick e David Pennington riguardo i soldi che gli doveva Danny Freeman proprio per una questione di droga. Quando, dopo gli omicidi, aveva trovato il coraggio di chiedere all’uomo se era stato lui ad uccidere marito e moglie, l’aveva picchiata così selvaggiamente da convincerla a non fare più domande in merito. Dice di essere sicura sia stato lui anche per altri particolari, due nello specifico: il primo è che Phil Welch custodiva diversi volantini con le foto delle ragazze e l’offerta di ricompensa, e in una valigetta aveva diverse polaroid che ritraevano proprio Lauria e Ashley. La donna dice di aver visto diverse fotografie in cui le ragazze erano imbavagliate e legate proprio al letto della casa in cui per un periodo aveva convissuto con l’uomo.

Con queste novità la polizia parte a interrogare altri possibili testimoni: sono 12 in tutto le persone che confermano le dichiarazioni della donna, tutti dicono di aver visto le polaroid perché Phil Welch e i suoi complici erano soliti vantarsi degli omicidi per spaventarli e ricattarli. Così bussano alla porta dei tre, ma l’unico ancora in vita a questo punto è Ronnie Busick che viene arrestato.

Ronnie ammette che la notte del 29 dicembre 1999 lui, Phil e David si presentano alla casa mobile dei Freeman per riavere dei soldi, quando Danny tergiversa gli sparano alla testa, poi sparano alla moglie che cerca di fuggire. Così rapiscono Ashley e Lauria e danno fuoco alla casa sperando di far passare la vicenda come un fatale incidente. Nei giorni succeddisi violentano e torturano le due ragazze, poi le seppelliscono nella cantina della casa di David Pennington. Il 31 agosto 2022 l’uomo, ormai settantenne, viene quindi condannato a 10 anni di carcere per omicidio plurimo e incendio doloso… ma quando viene perquisita la fantomatica cantina, i corpi di Ashley e Lauria non sono lì.

I genitori di Lauria non hanno rimosso per anni gli addobbi all’albero di Natale, sperando di poter fermare il tempo e mettere via palline e festoni insieme a Lauria, una volta tornata a casa. Purtroppo nessuna delle due giovani ha fatto mai ritorno, e i dubbi sulla loro morte rimangono molti. Forse non verranno mai dissipati del tutto. La famiglia Bible ha aperto una pagina Facebook per continuare le ricerche, si chiama “Find Laura Bible”: ribadiscono che la ricompensa di 50mila dollari è ancora disponibile per chiunque voglia aiutare e c’è una foto che ritrae l’aspetto che potrebbe avere oggi Lauria, a 24 anni dalla sua scomparsa.

Mentre Morivo – storie misteriose di donne uccise, è un podcast Spreaker Prime di Marica Esposito, con l’editing di Stefano DM. Fonti e trascrizioni sono sul sito italiapodcast.it . Segui il podcast su Instagram e lascia una recensione sulla tua app di ascolto preferita. Se non ne hai ancora abbastanza di crimini, continua l’ascolto con NAP: Non un altro podcast true crime.

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